Anche oggi voglio raccontarvi di quei marchi che promuovono la loro moda durante fashion week organizzate lontano dai riflettori. E' il turno di Berlino, città in forte crescita dal punto di vista del design, della moda e della produzione artistica.
Il primo stilista di cui vi parlo è il bulgaro Vladimir Karaleer. La sua moda stupisce per tagli inattesi, inaspettati e linee oblique. Il lavoro del designer sembra degno della perizia di un bravissimo chirurgo. I suoi capi sono drappeggiati e spesso tagliati, per fare spazio a intense finestre di colore. Proporzioni perfettamente calibrate, accostamenti materici stridenti solo in apperenza e fluidità generale vestono la donna Vladimir Karaleer. Il colore è presente e vira dal blu notte al senape, dal blu elettrico al nero passando per grigio e beige.
Parliamo ora di equilibrio. Equilibrio tra colore e forme caratterizza il defilé del designer di origini polacche Dawid Tomaszewski. I colori sono giocati tra la neutralità -del beige e del panna- in accostamento ad un marrone che più caldo non si può e una forza vitale di verde smeraldo. Le forme sono semplici, pulite: gonne longuette e tubini fascianti esaltano le forme, mentre la sera è disegnata seguendo la morbidezza e la classe dell'abito scivolato. Contrasto anche per i tessuti che sono corposi di giorno e impalpabili la sera. Forse il vero protagonista è l'accessorio: una maxi collana design fatta da rigidi cerchi in metallo.
Odeur, ovvero il duo svedese composto da Petter Hollstrom e Gorjian Lauseger, vuole raccontare l'estetica unisex. Non si eccede mai con l'oversize, ma si ricerca qualcosa che si adatta perfettamente a chi viaggia ed è sempre in movimento. Tagli movimentati grazie alla spiccata asimmetria, e focus su dettagli. I capi proposti sono gilet imbottiti, shorts, camicie morbide e giacche che si trasformano in bolero con un colpo di zip. Una palette cromatica essenziale, ridotta all'osso: nero, bianco e naturalmente i grigi.
✎Andrea Spreafico
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